01. Info

Nella Cattedrale di Anagni, accanto alla Cripta di San Magno, si trova l’oratorio di S. Thomas Becket. Completamente affrescato con diversi soggetti – tra cui il suggestivo ciclo di storie sul Santo – l’oratorio contiene il celebre cofanetto reliquiario, autentico capolavoro di oreficeria francese.

02. Orari

La Cattedrale, la Cripta e il museo, sono aperti tutti i giorni con i seguenti orari.

Da novembre a marzo:
09:00/13:00 – 15:00/18:00
Da aprile ad ottobre:
09:00/13:00 – 15:00/19:00

03. Contatti

Cattedrale di Santa Maria Annunziata

Telefono: 0775 728374
Email: museo@cattedraledianagni.it
Web: cattedraledianagni.it

Anagni Excelsa - Thomas Becket

Quando una firma cambiò tutto

Questa è la storia di unamicizia, tanto forte quanto distruttiva, la storia di due uomini dalle identità opposte ma unite dal destino, come le due facce di una moneta, come erano opposti, a quel tempo, il potere della Chiesa e quello delle Monarchie.

È una storia accaduta nel XII secolo, quando il Mediterraneo era il centro del mondo, e il mondo era diviso in due, tra cielo e terra, tra il volere di Dio e lagire dellUomo, così come erano divisi in due gli esseri umani: anima e corpo: luna era soggetta al papa, laltro era appannaggio del re.

Ma quando la posta in gioco è, da una parte, la salvezza dellanima e, dall’altra, la ricchezza materiale, quando il terreno di gioco si confonde allorizzonte come il mare limpido sotto un cielo di cristallo, allora i confini sono difficili da definire, e la bramosia degli uomini prende il sopravvento.

Questa è la storia di unamicizia che va in frantumi, trasformandosi in un odio silenzioso che non trova pace, né sfogo; è la storia di un rifiuto, che sfocia in un delitto efferato, la cui eco risuona come un lamento sinistro per tutto il Medioevo; infine è la storia di un martirio, una canonizzazione a tempo record, e il pentimento estremo di un re che striscia come un poveraccio vestito di stracci davanti alla tomba del suo fraterno nemico. È la storia di Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, e di Enrico II, re dInghilterra.

Pochi anni prima, quando Enrico II lo nominò arcivescovo, Thomas Becket era suo intimo amico e suo cancelliere. Entrambi amanti della vita, delle donne, dei bagordi, condividono gli stessi intenti personali e politici, sebbene Thomas abbia intrapreso la carriera ecclesiastica, ed Enrico non nasconda la volontà di tenere tutto per sé il potere temporale. Ma a partire dal momento della nomina ad arcivescovo qualcosa cambiò in Thomas Becket: il senso del dovere per il ruolo che aveva ottenuto, insieme alla difesa degli interessi del clero, divennero più pressanti degli obblighi di amicizia nei confronti del re.

Loccasione dello scontro fu una firma: quella da apporre sulle Costituzioni di Clarendon (1164), dove il re apertamente limitava i poteri della Chiesa, imponendo, tra le altre cose, che un ecclesiastico che avesse commesso reato, venisse processato da un tribunale laico.

Anagni Excelsa - Thomas Becket
Anagni Excelsa - Thomas Becket

Larcivescovo, sotto pressione del papa, in un primo momento si disse daccordo: avrebbe messo la sua firma. Così, apparentemente quieto, con i movimenti lenti e mansueti di un condannato, si alzò dal suo scranno, dirigendosi verso il tavolo dove lattendeva il pennino e il calamaio dellinchiostro, accanto al foglio delle Costituzioni. Con gli occhi feroci di giudici impassibili, gli uomini del re seguivano il suo avanzare. Ma, a ogni passo, cresceva dentro di lui linquietudine: qualcosa recalcitrava, un dubbio, una resistenza. Quando arrivò di fronte al tavolo rimase immobile. Avrebbe dovuto allungare la mano verso il calamaio, afferrare il pennino, ma la mano non si muoveva. Si mossero invece le gambe, mentre una voce dentro di lui diceva No, e con uno scatto fulmineo deviò verso la porta, uscì, consapevole che quel rifiuto salvaguardava la libertà della Chiesa, ma era per se stesso una condanna.

Comincia così il suo esilio, in Francia, e poi il ritorno in Inghilterra, quando le acque si calmano. Finché il re, furioso, non pronuncia la frase che passerà alla storia: «Chi mai mi libererà da questi preti turbolenti?»

Come sicari della malavita, quattro dei suoi cavalieri lo prendono alla lettera e, una volta arrivati alla Cattedrale di Canterbury, uccidono larcivescovo barbaramente, tagliandogli in due la calotta cranica.

Non è dato sapere se il re sia stato il mandante dellomicidio, oppure se la colpa vada ascritta totalmente ai suoi cavalieri, presi da un eccesso di zelo. Si sa però che la tragica morte di Thomas Becket ebbe un impatto e una risonanza così forte in tutta Europa da indurre il papa a canonizzarlo immediatamente, facendone il santo martire, il simbolo della resistenza cattolica allassolutismo politico. E la sua fama continuò a crescere, il suo nome e il suo culto raggiunsero tutti gli angoli dEuropa, tanto da costringere Enrico II a chiedere pubblicamente perdono sulla tomba dellamico, sebbene avesse sempre negato il proprio coinvolgimento nella sua morte.

A raccontarci la storia, lomicidio e il martirio, nello stesso modo fortemente realistico in cui potrebbe farlo oggi un graphic novel sulla vicenda di un caso memorabile di cronaca politica, sono gli affreschi conservati nellOratorio della Cattedrale di Anagni, un antichissimo mitreo romano che ospita lOratorio di San Thomas Becket, uno straordinario ciclo pittorico diviso in quattro scene, realizzato poco dopo la canonizzazione avvenuta a Segni il 21 febbraio 1173.

Anagni Excelsa - Thomas Becket
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